sabato 24 aprile 2010

Il Vangelo di Domenica 25 Aprile 2010



VANGELO (Gv 10,27-30)
Alle mie pecore io do la vita eterna.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

Parola del Signore

mercoledì 21 aprile 2010

Fratres Palese: ricordiamo Gianmarko Bellini

Una targa della Fratres per commemorare Gianmarko Bellini
La Fratres di Palese ha intitolato la sala donazioni a Gianmarko Bellini un ragazzo di Palese morto prematuramente all’età di 10 anni.Una cerimonia semplice e toccante si è svolta Domenica scorsa presso la sede della Associazione Frates-San Michele Arcangelo a Palese. Si commemorava Gianmarko Bellini,un giovane palesino morto a dieci anni i cui genitori autorizzarono l’espianto dei suoi organi a favore di ragazzi in attesa di trapianto. Un gesto nobile ed altruista ,un esempio da seguire come è stato rimarcato dal Presidente dell’AIDO Vito Scarone,che dopo un breve discorso ha letto alcune poesie di bambini dedicate alla donazione tra cui una ,molto indicativa, scritta da una bambina : chi decide di non donare dovrebbe avere il coraggio in caso di bisogno di non ricevere. L’A.I.D.O ( Associazione Italiana per la donazione di Organi, Tessuti e Cellule)raccoglie tutti i donatori potenziali che accettano volontariamente di donare i propri organi, tessuti e cellule in caso di morte. L'Associazione ha sede legale e direzione operativa a Roma ed ha diverse sedi in tutte le regioni italiane. Nacque come Associazione Italiana Donatori Organi il 26 febbraio 1973 a Bergamo, come espansione di una realtà all’epoca solo cittadina.All'epoca della fondazione, in Italia era possibile solo il trapianto di rene e l'urgenza delle donazioni era amplificata dalla difficoltà che i nefropatici dovevano affrontare per sottoporsi alla dialisi, unica cura possibile.Dopo solo 4 anni, AIDO superò i 70.000 iscritti e le 600 sedi comunali. La cerimonia, a cui hanno partecipato numerosi cittadini, si è svolta nella scuola elementare Duca D'Aosta nei locali messi a disposizione dall'Amministrazione Comunale e dalla direzione didattica. La Fratres di Palese ha sede nei locali occupati anni fa dall'asilo, dove sono stati allestiti punti di prelievo del sangue moderni e funzionali per garantire un servizio celere e mettere a proprio agio i donatori in particolare quanti lo fanno per la prima volta. Alla cerimonia erano presenti anche il Presidente della Prima Circoscrizione Erio Di Liso ed i due parroci,Don Antonio Eboli di Stella Maris e, Don Vito Didonna di San Michele .Quest’ultimo prima di benedire la targa di Gianmarko si è soffermato sugli aspetti importanti della cultura del donare e la Fratres-ha detto- ha saputo cogliere la bellezza di tutto questo,donare per fare vivere .Don Antonio invece ha parlato del valore del dono della vita ricevuto da Dio che poi, donato a sua volta, genera vita e speranza negli altri. Ha suscitato un momento di profonda commozione il breve ma significativo intervento della mamma di Gianmarko: la nostra forza di andare avanti –ha detto fra le lacrime- è sapere che nostro figlio vive in altre persone e di questo bisogna parlarne sempre ed ovunque. Erano presenti anche gli amici ed i compagni di scuola di Gianmarko . La scelta della Fratres di dedicare la sala donazione sangue a Giammarko è significativa .Di questo ha parlato il nuovo Presidente della Fratres San Michele Arcangelo,Antonio Ranieri .Un esempio a giovani e meno giovani per sensibilizzarli alla cultura della donazione verso chi ne ha bisogno ed a tenere sempre presente nella loro mente un pensiero di solidarietà umana e cristiana “ Gesu' ha versato il suo sangue per noi ,e noi saremmo ben lieti di fare lo stesso per coloro che ne hanno bisogno ,"Donare il sangue è un gesto di civiltà e di amore per il prossimo. L’impegno della Fratres è di crescere nel territorio riguardo le donazioni di sangue,del midollo osseo ma anche della donazione da parte delle puerpere del cordone ombelicale. Ranieri in ultimo ha lanciato un appello ai residenti del quartiere e di tutta la Prima Circoscrizione a donare il sangue a favore dei bisognosi. Una necessità ancor più impellente nel prossimo periodo estivo quando la carenza di sangue si fa sentire di più ed è più difficile coprire il fabbisogno.
Gaetano Macina

domenica 18 aprile 2010

Il Vangelo di Domenica 18 Aprile 2010

VANGELO (Gv 21,1-19)
Viene Gesù, prende il pane e lo dà loro, così pure il pesce.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.
Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e! ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

Parola del Signore.